CHE COS’È LA PSICOTERAPIA
Racconti dei pazienti
Molti articoli e manuali del settore descrivono cos’è un percorso di psicoterapia e ormai, in un’epoca in cui il web risponde a tante richieste è facile accedere ad una definizione più o meno teorica su che cosa sia la psicoterapia. Diversamente è difficile avere l’opportunità di conoscere la psicoterapia direttamente dal racconto di chi l’ha vissuta in prima persona. È così che mi è nata l’idea di chiedere ad alcuni pazienti di scrivere che cosa è, o è stato per loro, vivere un percorso psicoterapeutico. Ho pertanto iniziato a raccogliere i loro scritti e, dopo aver ottenuto il loro consenso, ho deciso di pubblicare la loro esperienza.
L’ascolto dello loro parole può far intravedere una via alternativa al dolore e aprire la porta della speranza, della vita vissuta a pieni polmoni.
Ringrazio ancora, e tanto, tutti i miei pazienti che con il loro contributo stanno dando la possibilità a tante altre persone, leggendoli, di avvicinarsi alla psicoterapia.
Trascrivo e pubblico fedelmente gli scritti così come me li hanno dati garantendone l’anonimato e la privacy.
Dott.ssa Patrizia Casara
Lo scritto di T.
paziente di 22 anni
”Ciao a tutti, sono T.,
sono un ragazzo di 22 anni e sono uno studente universitario, in queste poche righe cercherò di raccontarvi quello che è stato il mio percorso di terapia durato poco più di tre anni e cosa abbia significato per me. La mia esperienza è iniziata a causa di una forte crisi dovuta alla realizzazione di aver intrapreso un percorso universitario sbagliato, questa però era solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In realtà poi iniziando il mio percorso ho cominciato a rendermi conto che avevo la necessità di tirare fuori emozioni che per anni avevo represso e nascosto nei meandri più remoti della mia mente. Quando ho iniziato ero perso, confuso non ero più capace di capire cosa volessi per me stesso, mi sentivo sbagliato ma grazie questo percorso impegnandomi, lavorando su me stesso e non mollando ho imparato moltissime cose ho ritrovato un mio equilibrio; sono risalito sul treno delle possibilità che la vita ci offre, penso che la terapia sia stata fondamentale per questo e penso che chiunque ne possa trarre benefici. Definire la terapia in poche parole è complicato, posso dire che per me ha rappresentato uno spazio sicuro dove potersi esprimere liberamente senza sentirsi giudicato, un posto dove poter capire i propri disagi e cercare di risolverli.Credo che l’immagine più suggestiva, che ben rappresenta l’essenza della terapia, è quella che mi propose la dottoressa durante la prima seduta e che custodisco ancora impressa nella mia memoria, che diceva “La nostra mente è un po’ come un gomitolo di lana tutto aggrovigliato, il nostro lavoro è quello di, insieme, iniziare piano piano a sciogliere i nodi”. Ho sempre trovato questa frase estremamente descrittiva e precisa perché alla fine il gomitolo che abbiamo in testa è incasinato per tutti semplicemente per alcuni lo è più che per altri; e allora non c’è nulla di male a chiedere un po’ di aiuto a scioglierlo nessuno è in grado di risolvere tutti i problemi da solo. Per concludere voglio lasciarvi questo mio ultimo appello; immagino che se stai leggendo questo messaggio tu ti possa trovare in un momento di difficoltà voglio solo dirti che ti capisco che non c’è nulla di male, che non sei solo in ciò e che gli strumenti come quello della terapia ci sono e aiutano perché il primo passo per stare meglio e ammettere a se stessi di aver bisogno di aiuto e chiederlo. Quindi se siete indecisi alla luce della mia esperienza io consiglio vivamente di sfruttare un percorso di terapia per che credo che possa aiutare chiunque ad affrontare momenti di difficoltà che la vita inevitabilmente ci mette davanti, auguro a tutti il meglio e una vita piena!
Lo scritto di Sabrina
paziente di 49 anni
”“Quasi sempre dallo psicologo ci vanno le persone sane per sopravvivere ai problemi che creano loro le persone disturbate”.
Inizio questa mia testimonianza riportando un pensiero che ho letto un giorno mentre stavo usando Instagram e che mi ha fatto riflettere. Stavo passando un periodo di crisi dovuto ad una pseudorelazione che stavo vivendo e che non mi faceva vivere serenamente. Mi sentivo letteralmente usata , ero consapevole di questo, ma allo stesso tempo non riuscivo a liberarmene… non vedevo alcuna via di uscita.
Questo malessere mi stava creando problemi fisici del tipo poco appetito, insonnia, disturbi all’umore e soprattutto poca voglia di vivere, come se davanti a me non vedessi alcuna via di uscita.
Premetto che per vari motivi, nel corso della mia vita, ho dovuto rivolgermi varie volte a degli specialisti del settore ma non sono mai riuscita a portare a termine la terapia perché ho trovato persone che mi giudicavano e persone che a pelle non sono riuscite a trasmettermi fiducia.
La scelta di rivolgermi alla dott.ssa Casara è stata puramente casuale. Ho cercato su Internet dei profili di psicologi della mia zona e mi sono imbattuta nel profilo della dottoressa e leggendo le bellissime testimonianze di alcuni suoi pazienti, ho sentito che sarebbe stata la persona giusta per me.
Grazie a lei ho capito il perché di alcuni miei comportamenti che, in maniera semplicistica, associavo al fatto di essere una persona insicura di carattere, ma che in realtà erano soltanto il frutto e la conseguenza di situazioni vissute che mi portavo avanti fin da piccola. Poca autostima, l’insicurezza e la paura del giudizio e paura di non fare le “cose giuste”.
Il percorso durato quasi un anno mi ha fatto capire di avere dentro di me la forza di affrontare tutte le mie paure riuscendo a dare il giusto peso a determinate persone e situazioni. All’inizio credevo di non riuscire a farcela, ma grazie alla dottoressa ora mi sento una persona forte e determinata, ma soprattutto ho preso coscienza del fatto che devo sempre mettermi al primo posto indipendentemente dai giudizi altrui.
Ora che il mio percorso è giunto al termine, posso dire che la dottoressa Casara rimarrà sempre nel mio cuore e soprattutto nei miei pensieri perché sono certa che quando mi ritroverò in un momento di sconforto, la forza per rialzarmi la troverò ripensando alle sue parole ed ai suoi insegnamenti.
Sono orgogliosa di avere intrapreso questo percorso di terapia e non l’ho mai tenuto nascosto a nessuno nonostante a volte si corra il rischio di venire etichettati come persone “fragili” o peggio ancora pazze.
Io sono convinta che solo le persone intelligenti e che sanno mettersi in discussione, decidono di intraprendere questi percorsi e a chiedere aiuto e non bisogna assolutamente vergognarsi, anzi!!
Io sono orgogliosa di quello che ho fatto e lo consiglio vivamente a chi magari in questo momento sta passando un periodo “buio”.
Lo scritto di Valentina
paziente di 33 anni
”UNA CITTÀ NUOVA, UN CAMBIO DI VITA, UNA NUOVA CASA E NESSUNA AMICIZIA.
Ero abituata a prendermi cura della mia famiglia, correre dietro a mia madre che giocava alle macchinette , la recuperavo nei bar tra qualche lavoro occasionale che poi finiva e qualche chiacchiera, un papà che faceva due lavori, la scuola il lavoro fin da adolescente prima il lavoro in discoteca la domenica a 15 anni , la pizzeria in settimana a lavare i piatti e prendere quei pochi soldi per aiutare il papà a pagare le bollette, un fratello che pensava solo al suo primo lavoro e a comprarsi cose belle di lusso senza aiutare a casa ed una nonna che ogni volta che trovava la mamma a giocare a spendere tutti i soldi che non avevamo la scusava e la giustificava proteggendola.
Ad un certo punto mia madre decise di affidarsi ad una psicologa che la mandò da uno psichiatra e in maniera facile le diede una cura di medicine che poi poco dopo diventò un disastro e subito dovette essere ricoverata in psichiatria perché sul fegato non riusciva a smaltire quella dose di medicine giornaliere e non riuscivano a capire se era bipolarità gioco d’azzardo ma sicuramente un insieme di cose tra cui tanti lutti familiari, era morta quasi tutta la sua famiglia, la mia famiglia materna.
Però mio papà ha fatto di tutto per ricominciare per costruire una famiglia con lei e tenere i pezzi uniti , ad un certo punto l ha lasciato, ci ha lasciati, è stato tutto più forte di lei, forse oggi ho imparato a perdonarla ed a guardarlo con altri occhi ma non ne sono ancora sicura al 100 per cento
Ero una bambina grande super responsabile quando sono arrivata a Vicenza mi sono trovata per un attimo senza dover correre dietro a tutti e preoccuparmi di tutti e non sapevo badare a me, non trovavo lavoro perché l'età era quella finita dell'apprendistato e non sapevo tre lingue io sapevo solo due ma avevo un curriculum che era sopra la media per una città come Vicenza e mi ero da poco ho fatto il passaporto anche se non avevo mai preso l'aereo ma volevo andare a lavorare in Brasile volevo forse a volte scappare. Pensavo di non trovare lavoro perché inadatta, non abbastanza, facevo i colloqui diventavo tutta rossa perché non respiravo ero agitata.
Poi nella piccola depressione perché avevo deciso di licenziarmi poco prima di venire a Vicenza di incontrare il mio fidanzato che adesso è mio marito lui si prendeva cura di me, qualsiasi cosa viaggi shopping palestra, non serviva che io avessi un lavoro bastava che io mi preoccupassi della casa, andassi a fare la spesa ma non era quello che volevo e non ero abituata così ero abituata a lavorare 15 ore al giorno e per le altre ore a preoccuparmi della mia famiglia mi sono vista persa non riuscivo più ad alzarmi la mattina, non riuscivo più a vedere uno scopo di vita, è arrivato quel giorno dove mi alzavo sempre più tardi facevo le lavatrici a caso, ci mettevo delle ore a fare anche le cose più banali e ad un certo punto abituata ad avere spazi amici diversi ho iniziato a pensare delle cose molto brutte così ho deciso di cercare in Internet la psicologa anche se non credevo agli psicologi perché li vedevo solo come delle persone capaci di dare le medicine a caso ma oggi posso dire che avevo generalizzato.
Così feci il mio primo colloquio con la dottoressa Casara e da lì iniziò un bellissimo percorso di rinascita scoperta e imparare a conoscermi ed a conoscere le persone che mi giravano attorno, dagli estranei agli amici, i falsi amici e gli amici veri.
Ero molto istintiva della teoria del tutto o niente, o sei mia amica o non sei mia amica, I rapporti con le persone iniziavano e finivano anche per delle banalità prendevo tutto di petto a volte ridevo e piangevo subito dopo a volte mi sentivo invincibile a volte mi sentivo persa poi mi arrabbiavo ritrovavo la forza improvvisamente.
Quando ho conosciuto la dottoressa Casara ero indecisa se aprire un negozio con un’amica visto che non trovavo lavoro e lei mi ha spinto a farlo e questo è ancora il mio negozio, il mio compagno mi ha prestato i soldi, dopo un mese avevo litigato con la socia che si era avvicinata a me facendo finta di essere la mia seconda mamma per aiutarmi, sapeva tante cose di me anche del rapporto con mia madre, ed ora sono passati otto anni ho imparato a conoscermi, a proteggermi, ad ascoltare le persone che mi stanno parlando senza rimanere preda delle mie emozioni.
Scusate vi ho fatto leggere un papiro ma sono 33 anni di vita
Voglio ringraziare la dottoressa perché con la dolcezza di una mamma, con una pazienza enorme, una professionalità densa di passione per il proprio lavoro e con la voglia di crederci mi ha reso una persona migliore, mi ha dato gli strumenti e continua a darmi gli strumenti per vivere in questo mondo che diventa ogni giorno più difficile se non l'avessi incontrata la mia vita oggi non sarebbe la stessa, posso dire che non ce l'avrei fatta.Ma ora sono sposata , ho un marito che mi ama tanto e che non mi fa mancare niente, ho una famiglia di animali bellissima ho una casa grande tanto amore un lavoro che mi gratifica e tante clienti che mi vogliono bene e credono in me ora non mi sento più sola, la mia amata nonna non c’è più e Mio padre è tornato con mia madre per accudirla nella sua malattia ed insieme ogni giorno è una nuova avventura.
I momenti difficili esistono sempre per imparare a saperli superare!
Ogni giorno è una sfida ma la ricompensa enorme!
Lo scritto di S.
paziente di 36 anni
”Intraprendere un percorso di psicoterapia per me e' stata una decisione istintiva, una disperata richiesta di aiuto, ma soprattutto una razionale volontà di risolvere una volta per tutte e a qualsiasi costo le problematiche che continuamente mi si ripresentavano, esperienza dopo esperienza, lungo il cammino.
L'aiuto psicoterapeutico è stato come una preziosa guida in questo viaggio contorto, anche nelle parti più buie ed intime di me.
Senza giudizio, la Dr.ssa Casara e' stata un conforto e una compagna discreta che con prontezza, lungo il viaggio, ha dapprima illuminato per me le parti che da sola non vedevo, per poi insegnarmi gli strumenti per fare luce sulla la mia strada in modo autonomo e poter continuare il cammino con consapevolezza e coraggio. Mi ha insegnato a guardare quello che c'è senza farmi ingannare da quello che vorrei vedere, mi ha insegnato a rimanere con i piedi per terra per sognare davvero, invece che fantasticare soltanto.
In sintesi credo che il percorso di psicoterapia mi abbia dato lo spazio, i tempi e gli strumenti giusti per diventare un'adulta solida e forte, quella che non riuscivo a far sbocciare da sola.
Grazie Dottoressa!
Lo scritto di N.
paziente di 18 anni
”Era da mesi che cercavo un supporto psicologico, son arrivato ad un punto in cui una delle poche via d’uscita che vedevo era questo.
È stata la mia prima volta e per quello che cercavo, la figura della Dr.ssa Casara ,da subito, mi ha trasmesso le sensazioni giuste.
I miei erano vari problemi che si imbattono un pò per tutti nel periodo adolescenziale, la Dr.ssa mi ha ascoltato, lasciando modo di studiarmi il più possibile, capendo le dinamiche e le sensazioni momentanee.
Dopo un paio di sedute dove ho raccontato, passo dopo passo le situazioni, si è esposta con sincerità e comprensione su quest’ultime, trasmettendomi “vibes” positive: sicurezza in me stesso, visione diversa su alcune cose e scoprendo in me caratteristiche che non avevo mai percepito.
In poche sedute è stata capace, sempre di più, di migliorare queste sensazioni, portandomi fortunatamente al rimedio dei problemi, purtroppo da un lato però, a fermare i nostri incontri nostalgici e piacevoli.
Rifarei la stessa scelta e consiglio anche a voi di essere seguiti da lei, sperando e convinto che vi troverete bene come mi sono trovato io.
Ringrazio ancora la Dr.ssa per il lavoro svolto,
Un abbraccio.
Lo scritto di F.
paziente di 45 anni
”Da dove posso iniziare?????
Forse da quando ho realizzato che avevo bisogno d'aiuto!! Per quanto mi riguarda non è stata una cosa che ho concretizzato e accettato nell'immediato.
Circa 20 anni fa è mancata una persona a me carissima. Non riuscivo a farmene una ragione....
Non riuscivo ad accettarlo.....sono entrata in una profonda depressione.... (anche se al tempo non sapevo neppure cosa fosse)!!!!
Persone a me care, mi hanno consigliato di iniziare un percorso di psicoterapia.
Inizialmente non avevo considerato la cosa, in quanto avevo la presunzione di poter gestire tutto quel dolore da sola.
SBAGLIATO!!!! Continuavo a peggiorare..... erano iniziate le crisi di panico, non avevo più il controllo.
Un bel giorno, mi sono decisa e ho accettato l'idea che qualcun altro potesse aiutarmi.
E' stata la scelta più saggia che avessi potuto fare.
Sono stata seguita dalla Dottoressa Casara Patrizia, per circa 5 anni....
Passato quest'arco di tempo ero una persona nuova, diversa..... sicura di sè e consapevole di avere le capacità di potercela fare DA SOLA!!!!
E' stato un percorso lungo e a volte molto difficile .... ma alla fine è stata la mia salvezza!!!!
Sono passati circa 10 anni e....
Nel 2019 ho avuto dei grossi problemi di salute, che si stanno risolvendo poco a poco.
Questa situazione mi aveva fatto crollare nuovamente il mondo addosso !!
Ma fortunatamente avevo un salvagente .... La psicoterapia.
Ho riconosciuto i sintomi e mi sono messa subito in contatto con la Dottoressa Casara.
Ho cominciato un NUOVO percorso della mia vita...e a distanza di due anni e mezzo, mi rendo conto che sto ricominciando a vivere !!!!!!
Devo solo ringraziare la Dottoressa per il grande lavoro che abbiamo fatto INSIEME!
Mi ha permesso di trovare la VERA me stessa.
Lo scritto di Cinzia
paziente di 55 anni
”Ho fatto il percorso di psicoterapia più di 10 anni fa.
Ho iniziato perché stavo male.
Mi succedeva spesso di avere crisi d'ansia che mi mettevano in grande difficoltà.
Queste crisi, comparivano a volte anche senza che ci fosse un grave o reale pericolo e questo peggiorava le cose, perché non sempre riuscivo a dare un significato al mio malessere.
Così un giorno, leggendo opuscoli d'informazione, ho deciso di affidarmi alla psicoterapia.
Ho scelto la dr.ssa Casara, consigliata dal centro medico a cui mi sono rivolta e con lei mi sono trovata subito bene.
Il percorso è durato circa un anno e mezzo ed è stato una delle cose più belle che io abbia fatto per me stessa.
Ho imparato a conoscermi, a capire da dove arriva la mia ansia e quindi a cercare di gestirla.
Non è stato sempre facile affrontare gli incontri, parlare di me e quindi smuovere cose che mi agitavano.
Però più andavo avanti e più il mio animo si rasserenava e io ricominciavo a vivere.
Ci sono stati poi, dei momenti più avanti , dopo avere finito il percorso, in cui sono tornata dalla dr.ssa per alcuni incontri che mi sono stati molto utili per rimettermi subito in equilibrio e per approfondire cose che magari erano rimaste "zoccoli duri", come mi diceva la dr.ssa.
Ora sto meglio, ho ancora delle piccole crisi d'ansia, ma piano piano riesco a gestirmi.
Sarò sempre grata alla dr.ssa Casara per avermi seguita con grande professionalità e anche con cuore.
A volte ho nostalgia di quegli incontri, poi penso, come mi ha insegnato la dr.ssa, che li porto sempre dentro di me. Qualche tempo fa, leggendo i racconti di alcuni pazienti della dr.ssa, mi sono emozionata perché mi sono ritrovata in molti pensieri e sentimenti.
L’ho comunicato alla dr.ssa con una e-mail e, su suo invito, ho deciso di parlare anch'io della mia esperienza.
Lo scritto di E.
paziente di 34 anni
”La terapia per me é stata una vera e propria rinascita.
Quando ho deciso di iniziare questo percorso ero in un momento molto delicato della mia vita, avevo perso tutte le certezze che avevo e non riuscivo a trovare una valida motivazione da cui poter ripartire.
La terapia é stata l'inizio di un viaggio che sarebbe stato lungo e non sempre facile.
Penso che sia molto utile sapere che, accettare di cambiare, vuol dire mettersi in discussione, accettando gli errori commessi e ripartendo proprio dai fallimenti senza lasciare che gli stessi ti blocchino.
Ho riscoperto lati del mio carattere sconosciuti, che tenevo nascosti e che non valorizzavo.
Se questo percorso viene fatto con grande motivazione e affidandosi come nel mio caso ad una valida professionista, può rivelarsi la scintilla necessaria per far partire il cambiamento e per superare blocchi emotivi che ci tenevano inchiodata alle cose negative della vita.
Lo scritto di C.
paziente di 34 anni
”Che cos'è la psicoterapia?
una richiesta d'aiuto, un bisogno di ascolto.
Ho chiesto aiuto alla D.ssa Casara per ben due volte quando nei momenti difficili della mia vita, mi sono trovata in difficoltà a gestire la mia sensibilità, la mia rabbia e le mie paure e questo mi portava a farmi del male da sola e più mi sentivo fragile più continuavo a colpevolizzarmi continuando ad usare atteggiamenti sbagliati nei miei confronti e verso le persone a me care; nel momento stesso che ho trovato la forza di chiedere aiuto, o meglio come mi ha insegnato Patrizia di: valorizzare il "mio bisogno" sono diventata consapevole che:
l'aver bisogno di aiuto non è un male ma bensì è un volersi bene. Siano benedetti i Bisogni!!!
Grazie all'ascolto e ai consigli di una persona (in questo caso di Patrizia) che era estranea a tutti i fatti della mia vita che mi procuravano dolore sono riuscita a trovare la mia pace interiore e a volermi bene per come sono imparando a soddisfare i miei bisogni.
Grazie Patrizia.
Lo scritto di G.
paziente di 25 anni
”Che cos'è la psicoterapia?
È una parola troppo complicata, ci fa paura, ci fa sentire malati, pazzi, matti, ci fa credere che la nostra mente non sia più in grado di funzionare in modo corretto, o meglio, che non sia più in grado di funzionare secondo ciò che gli altri chiamano: normalità.
La psicoterapia non cura i pazzi, la psicoterapia aiuta tutte le persone a non vedere più la vita in bianco e nero, come un vecchio film del ventesimo secolo, ma a vivere una vita a colori, ad assaporarne ogni sfumatura.
Sono riuscita ad essere aiutata solo quando ho deciso di aprire il mio cuore a lei...lei che non cura ma consiglia, lei che non dà una soluzione ma aiuta a scegliere, lei che mi ripeteva spesso: "non puoi sapere tutto, devi decidere cosa tenere e cosa lasciar andare..."; si ha ragione Dottoressa e come dice Oscar Wilde ci sono persone che sanno tutto e, purtroppo, è tutto quello che sanno. Lei, che oltre a vivere mi ha insegnato a convivere e ad ascoltare l'altro; a capire che se l'altra persona alza la voce lo fa perché non si sente capita, non si sente ascoltata...allora abbassiamoci, ascoltiamo, abbracciamo ed amiamo.
La psicoterapia non è la cura ad una malattia, la psicoterapia aiuta a vivere una vita degna di essere vissuta, perché la vita è una soltanto!
Lo scritto di E.
paziente di 28 anni
”Che cos'è la psicoterapia.
Prima di rispondere ho riletto la mail che inviai per prendere contatto con la psicoterapeuta Casara, circa un anno fa. E al di là delle definizioni tecniche, ho capito che cos'è per me la psicoterapia.
Ho inviato una mail in cui chiedevo aiuto per imparare a "gestirmi", in un periodo nel quale non ero più in grado di farlo da sola. Una mail nella quale parlavo di attacchi di panico e ansie, paura di confidarsi e una sola, grande, convinzione: il bisogno di aiuto per scavare in quel angoletto di sè che si lascia incatenato, pieno di eventi non rielaborati.
E' stato un percorso intrapreso per disperazione, per paura di ciò che stavo diventando: una persona che doveva gestirsi, come fossi un essere staccato dall'io, come se le emozioni e gli eventi dovessero prima essere filtrati e poi vissuti.
A distanza di un anno, ringrazio la dottoressa Casara per avermi aiutata a capire che non devo gestirmi, ma devo vivermi, senza remore, senza il timore che possa esserci il mostro cattivo dietro ogni porta.
La psicoterapia è dialogo privo di giudizi, è il racconto della propria storia personale che viene arricchita, valorizzata e rielaborata attraverso la comprensione degli eventi vissuti. Durante i colloqui si smontano e si rimontano convinzioni interiori, si danno nuove risposte a quelle cose che ci diciamo per convincerci che va tutto bene. Anche se non è vero. La psicoterapia è il momento per dire quello che non si è mai detto, quello che fa paura.
E' un viaggio in mare aperto, tra le burrasche interiori e i maremoti di emozioni, affiancati sempre da un marinaio esperto ad accompagnarci, ad indicarci le rotte e a metterci il salvagente.
E' un percorso da intraprendere per arricchirsi di strumenti per vivere con più consapevolezza sè stessi e gli altri, riconoscendo i propri valori e punti di forza, per non avere più paura di vivere le gioie della vita.
Lo scritto di R.
paziente di 52 anni
”Se mai uno mi domandasse cosa è la psicoterapia, lo rimanderei ad una delle definizioni mediche riportate sul dizionario, oppure oserei dire che è una pratica finalizzata ad alleviare uno stato di sofferenza psichica, di fragilità, di insoddisfazione, o, in ultima, mi affiderei alla spiegazione di un professionista.
Posso solo tentare di spiegare, invece, cosa ha spinto me a varcare quella soglia sconosciuta oltre 2 anni fa e raccontare la storia del mio percorso psicoterapeutico che, nato come esigenza di aiuto in un momento buio, si è rivelato poi un percorso di cambiamento personale.
Tutti vogliono essere felici, ma quello che io cercavo a quel tempo era quantomeno di essere serena dopo anni di turbolenze affettive e massicce dosi punitive.
Volevo uscire di casa leggera e vivere nel mondo come tutti gli altri, ero come un aereo in avaria: avevo un assoluto bisogno di scaricare il combustibile per consentirmi un atterraggio di emergenza. Questo oltre alla diagnosi di un tumore assolutamente imprevisto, assolutamente inatteso, operato ma ad oggi ancora instancabilmente vagante, affezionato al mio corpo in cui sembra aver stabilito fissa dimora.
Ecco dunque che, toccato il fondo, la certezza che quel che mi rimaneva della vita, breve o lunga che potesse mai essere, era ancora pieno di partite da giocare.
Perché a volte è la consapevolezza della disperazione a spingerti a chiedere aiuto, perché da solo non ce la puoi fare, perché il vortice ti risucchia sempre più sotto e poi, arrivati alla fine, finalmente hai la lucida sensazione di non aver sfruttato a dovere le occasioni e di voler risalire.
Perché non vuoi più che i pensieri continuino a ronzare nella testa, inarrestabili, rumorosi, le sensazioni sempre più dolorose, e non ne puoi più di consigli e consiglieri.
Quando mi sono imbattuta nell'aforisma "Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto approdare" ho capito che era il momento di tornare alla vita.
La scelta del terapeuta giusta può essere affidata al caso, al passaparola o frutto di una ricerca specifica. Trovarsi bene è importante ma fidarsi lo è ancora di più. È importante non perdere subito la fiducia, lo sconforto di non percepire un benessere immediato è esasperante, l'aspettativa di stare meglio nel breve termine è tale che, quando non succede, vorresti rinunciare.
La terapia può raggiungere punte molto alte di intensità, a volte non ci si sente a proprio agio e si portano allo scoperto emozioni sconosciute e represse. Fare i conti con dolori sconosciuti che si sommano a dolori sedimentati può sembrare un carico troppo pesante da sopportare. Poi, con il tempo e la pazienza, i nodi cominciano ad allentarsi, l'aria a rifluire libera nei polmoni.
E ricominci a vivere!!!!
"Perché la vita è bellissima anche se a volte ti tira giù (L. Carboni)
Lo scritto di Alessandra
paziente di 46 anni
”È finito con una rinascita: la mia.
Poco prima dell’ultimo appuntamento con la terapeuta, faccio questo sogno: sono io, in posizione fetale, coperta di placenta. Sono lì sospesa, ma vedo anche la mia terapeuta, dott.ssa Casara. Vado a memoria, perché sono passati ormai 3 anni da quell’ultima volta e tanti ricordi che avrei voluto tenere, i sogni, qualche mio svelamento, se ne sono andati. O forse li ho riposti in qualche cassetto, perché è là che dovevano andare. Dovevo fare ordine nei cassetti interiori ed ogni cassetto doveva richiudersi col suo ricordo.
Quando la mia terapeuta mi ha chiamato chiedendomi se volevo raccontare la mia esperienza di terapia, mi sono anche un po’ commossa, oltre a sentirmi entusiasta dell’idea. Forse la paura di finire il percorso di psicoterapia sta nel fatto che ci si deve per forza staccare da una persona a cui è stato affidato il proprio io, ma quel sogno di rinascita mi ha fatto capire di non essere sola: ero comunque protetta dalla placenta.
Pensavo fosse facile raccontare la mia esperienza, poi l’essere ri-catapultata in anni frenetici di lavoro mi ha messo in stand by: la frenesia e la fretta non permettono la riflessione. Ma, aggiungo, sono anche un po’ gelosa di quegli anni trascorsi assieme alla terapeuta, nella nostra intimità, del fatto che mi sono per la prima volta sentita completamente nuda con me stessa e come davanti ad uno specchio. Ho chiesto aiuto in un periodo di lutti della mia vita (affettivi, sentimentali, lavorativi), in cui non riuscivo a difendere me stessa, da me stessa, prima di tutto.
Non vedevo tutto buio, per fortuna, ho sempre avuto una vena ironica che mi ha salvato da tante situazioni. Ho svelato me stessa attraverso la terapia, forse più di quanto non abbia mai fatto nella mia vita. Ho perdonato la bambina che era in me. Ho perdonato mia mamma che mi ha lasciata troppo presto (è sempre troppo presto, quando si ha amato così profondamente una madre) e l’ho lasciata andare, in modo che diventi un dolce ricordo, scrivendole questo:
Lasciami andare, Madre, ora che il tempo ha guarito le ferite.
Lasciami andare, Madre, perché continuerò ad amarti.
Lasciami andare, Madre, posso camminare da sola.
Lasciami andare, Madre, anche se ci allontaneremo sarò sempre lì con te.
Figlia mia, sei tu che devi lasciarmi andare, ciò che ti circonda ti appartiene, non devi più aver paura. Anch’io sarò sempre al tuo fianco, tenendoti per mano.
Ti ho appena portato una rosa, nel silenzio composto e irreale, la nebbiolina soffusa cela una mia lacrima. La rosa rossa è per i tuoi 70 anni, ma ti lascio andare, Mamma, tenendoti sempre per mano. Tu sei sempre viva in me.
Ho lasciato andare un uomo a cui mi ero fortemente aggrappata, forse per disperazione, ma che non ho mai visto con occhi obbiettivi, perché troppo dolore accumulato mi aveva portato solo nebbia interiore. Poi mi sono allontanata e tutto è tornato limpido ed è stato come se qualcosa che da tempo era inceppato dentro di me iniziasse a scorrere nuovamente. Ho collocato anche lui in un cassetto, rinnovandone un’amicizia serena; ho collocato in un altro piano sentimentale una storia durata 18 anni, ed ora rivedo spesso con affetto i momenti belli trascorsi, avendo perdonato a me stessa quelli brutti.
Sono stata bene nel momento in cui, attraverso il percorso di psicoterapia, ho raggiunto una piena consapevolezza di me stessa. Devo dire che ci sono stati momenti in cui avrei voluto fuggire, in cui l’andare in quella stanza mi è costata una fatica immane, con la sensazione di dover scalare una montagna. Ci sono stati momenti in cui ero arrabbiata, in cui mi sentivo frustrata, in cui ce l’avevo più che altro con me stessa, ma allora non me ne rendevo conto. Non sono (quasi) mai scappata. Ho tenuto duro. Ho avuto fiducia. Ed eccomi qui. Sto bene adesso? Sì, sto bene. Ogni tanto mi viene qualche piccola crisi di ansia, quando troppe cose si accavallano assieme, quando vado in “cortocircuito” emotivo, ma rispetto a prima riesco a gestire meglio i miei sentimenti, le mie sensazioni. Chiedo aiuto. Metto paletti. Dico di no se non mi sento di fare qualcosa, senza andare in cerca di scuse. Non mi nascondo. I sì e i no sono chiari. Lo sono prima di tutto nei confronti di me stessa. Ora ho tutto, mi sento molto fortunata, ho la mia famiglia e la mia casa. Sono con un uomo che mi vuole bene e a cui voglio bene, ho papà che è stato e continua ad essere la mia roccia, la Pulce (la cana) ormai anzianotta che è la cocca di papà, un gatto nero che è la quintessenza dell’astuzia e con due fusa ci conquista: tanto a lui basta passare la giornata sul divano. Il fratello e la cognata sono un po’ lontani, ma ci sono. E la nonna, che domani compie 97 anni e ancora fa arrabbiare papà. Insomma, c’è di che divertirsi, non ci si annoia proprio.
Ho sì dei rimpianti legati alla psicoterapia: non aver mai chiesto alla terapeuta come stava lei dopo un nostro incontro. Quali erano le sue impressioni, soprattutto dopo qualche incontro particolarmente intenso. Credo faccia parte dell’egoismo di chi va in analisi: sono qua per riversare tutto. Adesso la vedo in modo un po’ diverso, forse perché, grazie alla terapia, mi sono appassionata di uno scrittore e psichiatra (che sto continuando a consigliare e a leggere), Irvin D. Yalom, che mi ha fatto vedere la terapia anche da altre angolazioni. Il dono della terapia. In piena consapevolezza, posso dire che ora tutto scorre, tutto continua serenamente a scorrere…